“Saccë na còsa cusèlla,
iè ffinë e tanda bbèlla…”, so una cosa cusella, che è fine e molto bella: è l’introduzione di ogni indovinello agromontese, indovinelli che vanno oltre il significato apparente delle parole.
Andai (JIVËGHË) nel bosco (NDÓ: VÒSCHË) e trovai alcuni fiori (CÈRTË ÇURË) che il giorno dopo (C’Ó IUÓRNË DÒPPË) erano (IÈRËNË) maturi.
L’indovinello riassume uno dei frutti di bosco più celebri, le fragoline di bosco, descrivendole dalla fioritura fino alla loro maturazione.