“Saccë na còsa cusèlla,

iè ffinë e tanda bbèlla…”, so una cosa cusella, che è fine e molto bella: è l’introduzione di ogni indovinello agromontese, indovinelli che vanno oltre il significato apparente delle parole.

Uccellino che vieni dal mare, che porta chiuse le sue ali, che porta le lingue (LINGHË) inglese e francese, che porta le lingue di tutti i Paesi.

Questa cosa cusella è un chiaro riferimento alle lettere che gli emigranti inviavano ai propri parenti, espatriati in Europa ed Oltreoceano. La busta delle lettere è come formata da ali triangolari; all’interno sono custodite le notizie dei propri cari, riportate spesso in lingue straniere.

L’indovinello rappresenta altresì, nella prima parte, lo sforzo epistolare di scrivere in italiano, essendo stato purtroppo vissuto il dialetto quale lingua da analfabeti e rozzi.