“Saccë na còsa cusèlla,
iè ffinë e tanda bbèlla…”, so una cosa cusella, che è fine e molto bella: è l’introduzione di ogni indovinello agromontese, indovinelli che vanno oltre il significato apparente delle parole.
È alta (JÈ GAVËTË) quanto un gallo (NU (G)AḌḌË), ed ha il piede (FACË U PÈ(D)Ë) come un cavallo (U CAVAḌḌË).
La pignatta ha, infatti, l’altezza simile a quelle di un gallo, con la base che ha le dimensioni di uno zoccolo di un cavallo.
Le comunità contadine sono state profondamente legate all’utilizzo della pignatta in cucina: posta sul focolare, era utilizzata per la cottura in particolare di CORIË E FASULË (cotenna di maiale e fagioli), piatto “caloricamente confortevole” ma molto saporito.